Photographic Social Reportage around Africa

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Africa 9° Parallelo. Un parallelo tra due Afriche.

Il progetto fotografico Africa 9° Parallelo nasce dall’idea e dall’esperienza del fotografo sardo Luigi Bosio e dalla farmacista catalana Laura Berga.

Bosio si occupa dal 2003 della coordinazione di progetti di cooperazione internazionale e attività di appoggio umano in Repubblica di Guinea, dove ha potuto approfondire la conoscenza di questo stato entrando in contatto con diverse realtà e ambiti, quello dell’istruzione e del suo conseguente problema, l’analfabetismo; la sanità la precarietà di infrastrutture pubbliche e condizioni igenico sanitarie in un paese afflitto da epidemie e malattie tra cui Malaria e AIDS e con un’aspettativa media di vita che non supera i 50 anni e una mortalità infantile del 10%; L’instabilità delle istituzioni e la durezza del regime militare al potere da oltre 20 anni, che dopo il colpo di stato del 2008 ha visto una crescita spaventosa delle già dilaganti violazioni ai diritti umani fondamentali. Ma anche gli ha permesso di entrare in contatto con la reazione umana e sociale più viva del paese, dove la solidarietà tra le persone anche di differenti etnie è un fatto reale e permette la crescita di progetti di sviluppo sociale ed economico con una portata e una rapidità sorprendente per l’occidente. E così ha potuto esplorare le realtà delle cooperative di lavoro femminile, i centri medici di quartiere, il microcredito, i corsi di alfabetizzazione gratuiti per adulti e bambini, e quando non ci sono i banchi o la lavagna, e magari neanche le pareti, si fanno lo stesso, sotto un albero seguiti da maestri la cui cultura, dignità e volontà è capace di superare qualsiasi ostacolo.

Un’esperienza che ha sempre seguito con l’attento occhio del fotografo che vuole non solo documentare ma anche stimolare e suggerire le complessità e le contraddizioni di temi tanto sensibili a certe latitudini del mondo.

E correndo dalla costa dell’Africa occidentale lungo il 9° parallelo verso oriente si arriva in Etiopia, altro paese africano, dalla storia e cultura fortemente diversa da quella guineana, ma che condivide con questo gli stessi problemi e difficoltà.

Ad entrare in questa realtà è la farmacista catalana Laura Berga che per sei mesi nel 2009 vive un’esperienza dall’interno di un laboratorio farmaceutico di un’ospedale etiope. Anche questo paese è passato attraverso guerre, epidemie ed enormi difficoltà, con la dignità e la forza di un popolo che ha sempre rifiutato e respinto i colonizzatori, gli italiani lo ricordano bene, ma che ancora oggi soffre per l’oppressione di un economia mondiale che soffoca i paesi così poveri e li spinge verso quella condizione in cui la sanità precaria e l’istruzione quasi assente tengono la popolazione in un costante degrado e dipendenza dagli “aiuti” dell’occidente. Anche questa è l’Africa delle contraddizioni, della miseria dei molti e dei grandi affari dei pochi, dove anche il bene più essenziale alla popolazione sembra irraggiungibile. Un’esempio per tutti: l’acqua scorre a fiumi, letteralmente, lungo tutto questo parallelo, ma i rubinetti, anzi meglio i pozzi visto che questi ultimi sono molto rari, o non ci sono o sono quasi sempre secchi.

Laura ha seguito e vissuto questo posto e quest’esperienza con tutta la sua professionalità di farmacista e con la sua sensibilità fotografica che eguaglia e supera, nonostante la relativamente recente passione, quella dei fotoreporter più esperti.

Questo progetto fotografico vuole essere uno stimolo, un punto di riflessione che permetta a chi lo osserva di entrare a contatto con queste realtà, di un mondo “parallelo” al nostro occidentale. Lo sguardo si riflette in quello dei bambini, Etiopi e Guineani, vittime di questo mondo ma portatori di una nuova coscienza e passa attraverso la documentazione dei luoghi, degli ospedali, delle scuole e delle strade che oggi li ospitano. Ma il progetto vuole essere anche un richiamo forte, all’attenzione dell’occidente verso i problemi di quella parte di Africa che proprio verso l’occidente e da quei problemi fugge.

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